Una raccolta di racconti di naja e prigionia.
Dall’incontro col tenore Giuseppe Di Stefano, più giovane di un anno, anche lui in forza al III Battaglione Mortai, che “durante la S. Messa della domenica cantava l’Ave Maria di Schubert, talmente solenne da togliere il fiato, da far venire lucciconi agli occhi. Un’emozione indimenticabile.”
A quello con i prigionieri inglesi nel campo di concentramento.
Dalla vita di caserma a Frugarolo ai corsi di addestramento a Ovada e Albenga.
Dalla fame e dal freddo della lunga marcia di trasferimento verso ovest alla delusione del rientro in Italia.
Dall’impressionante spettacolo delle ondate di fortezze volanti che volavano verso Berlino al primo incontro con gli alleati.
L’autore nato, da emigrati italiani, a Solothurn nella Svizzera tedesca, a 16 anni, nel 1936, torna in Italia per lavorare e imparare l’italiano. Nel ’40 è chiamato alle armi nel 3° plotone della 3a Compagnia del III Btg. Mortai da 81 della Divisione Ravenna. Allo scoppio della guerra è sul fronte occidentale al confine con la Francia. Nel giugno del ’42, a 22 anni appena compiuti, viene spedito in Russia con l’ARMIR. È tra i fortunati che sono riusciti a tornare indenni in Italia dall’inferno del Don. Il suo reparto l’8 settembre del ’43 si dissolve in Toscana, a Pienza. Pochi giorni dopo viene catturato delle SS a Reggio Emilia e deportato sul Baltico. Nell’inverno del 44/45 i prigionieri dello Stalag XXB affrontano una tragica marcia di 900 km nella neve lungo il Baltico verso occidente con i Russi alle calcagna.
Della campagna di Russia aveva tenuto un diario: “Dimenticati dal mondo”, pubblicato postumo nel 2019.
A gennaio 2020 viene pubblicato “Ricordi in grigioverde”. Si tratta di racconti scritti quarant’anni dopo il diario, che riguardano il periodo bellico fino al ’45. “Racconti del tempo di guerra, senza vittorie, senza gloria, e senza eroi. Storie di sacrifici, di assurdità, di spensieratezza e di pidocchi. Cari ricordi di compagni d’arme e di prigionia.”
A maggio 2020 esce ancora un diario: “Estate 1943”. È un po’ il seguito di “Dimenticati dal mondo”. Anche questo originariamente scritto in tedesco, è però il diario di un soldato ormai stanco e sconfitto, che vede l’arrivo della disfatta annunciata.
Sempre a maggio esce questa nuova raccolta di racconti di naja e prigionia: “Dal Tirreno al Baltico”.
In ordine di pubblicazione i cinque anni di guerra e prigionia di Armando Franzi.
– Dimenticati dal mondo – Il mio diario della Campagna di Russia (1942/43)
– Ricordi in grigioverde – Fronte occidentale, Campagna di Russia, Prigionia sul Baltico (1940/45)
– Estate 1943 – Il mio diario dal 12.6 al 7.9 col III Btg. Mortai Div. Ravenna in Toscana
– Dal Tirreno al Baltico – Racconti di naja e prigionia (1940/45)