Diario Campagna di Russia VI (23 luglio / 27 luglio 1942)

Continuano estenuanti le marce dei nostri soldati verso il fronte. I Tedeschi stanno avanzando più a est, verso il Don, combattendo contro le retroguardie russe. Ci troviamo in pieno Donbass, che significa Bacino del Donez. Attraversano Woroschilowgrad (Lugansk), o meglio le rovine fumanti della città. Distruzione ovunque, anche moltissime macchine agricole distrutte o abbandonate. Fango e pantano, dove ci si invischia o sabbia dove si sprofonda. Vengono avvistate enormi nuvole di storni. Le piaghe ai piedi non si contano. I nostri soldati non hanno sparato un colpo, non hanno preso parte ai combattimenti, ma sono stremati. Il mangiare è scarso o manca del tutto, si devono arrangiare anche con quel che possono rimediare sul territorio. Il loro equipaggiamento è scadente e comunque non adatto. E siccome non ci smentiamo mai, i nostri soldati sono obbligati ad indossare camicia e giubba abbottonate, vietato rimboccarsi le maniche, bustino con la stecca. Vietato attaccarsi alla coda dei muli. E i Tedeschi passano loro avanti in motocicletta, a torso nudo, indossando solo pantaloncini e facendogli mangiare la polvere. Finalmente passano il Donez su un ponte di barche.

Dimenticati dal mondo

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